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Sin da quando, al tempo della
nostra confusa giovinezza, ci attaccammo al cinematografo, che fu
il dono più lieto che il mondo ci potesse offrire, avemmo ben
chiari in testa alcuni punti, che per il seguito vennero chiarificati,
sottolineati, discussi, ma che nella loro intima essenza, restarono
dei punti fermi: il cinema era libertà, era cultura, il cinema
era un fatto importante.
Pietro Bianchi
“L’occhio di vetro.
Il cinema visto da Pietro Bianchi” è il ciclo
di manifestazioni - dedicate, a vent’anni dalla morte, all’indimenticato
critico cinematografico de “Il Giorno” – che si
è svolto a Reggio Emilia e Baiso nel luglio del 1996.
La manifestazione, progettata e realizzata dall’Associazione
Culturale Laminarie, è stata promossa
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento Generale
dello Spettacolo), dalla Provincia di Reggio Emilia, dal Comune di
Baiso, dalla Fondazione Pietro Manodori-Cassa di Risparmio di Reggio
Emilia.
Nato a Fontanelle di Parma il 24 giugno 1909 e spentosi nel suo castello
di Baiso il 2 settembre 1976, Pietro Bianchi
fu critico letterario e cinematografico di straordinaria, limpida
acutezza, collaboratore di giornali e riviste, autore di libri e monografie,
titolare, dalla fondazione, della rubrica di critica cinematografica
de “Il Giorno” e poi curatore della pagina culturale del
quotidiano milanese.
Raffinato intellettuale, appassionato di cinema, letteratura, arte,
e di ogni manifestazione dell’attività creatrice, Bianchi
seppe fondere, nei suoi testi, suggestioni, interessi e illuminazioni
derivanti dalle varie discipline artistiche che egli amorosamente
osservava e indagava. A vent’anni dalla sua scomparsa, se si
eccettua il Premio “Pietro Bianchi”, che il Sindacato
Nazionale Giornalisti Cinematografici promuove alla Mostra Internazionale
del Cinema di Venezia, sembra che sulla figura di Bianchi siano scesi
oscuramento e oblìo.
Il ciclo di manifestazioni a Reggio Emilia e Baiso ha voluto, alla
fine di questo secolo tumultuoso, tornare a gettare luce su questa
figura tanto significativa.
Baiso ha ospitato anche una rassegna
cinematografica, con la proiezione di lungometraggi e cortometraggi
scelti tra quelli recensiti da Pietro Bianchi, e per i quali è
stata preziosa la coorganizzazione del Centro Sperimentale di Cinematografia
- Cineteca Nazionale e della Cineteca del Comune di Bologna.
Tra i tanti: Amarcord di Fellini, Un chien andalou di Bunuel - Dalì,
La strategia del ragno di Bertolucci, Entr’acte di René
Clair, I 400 colpi di Truffaut.
Sempre a Baiso, sono state dedicate a Bianchi nell’agosto 1996,
due mostre: la
prima al Centro Civico “C.A. Dalla Chiesa”, che ha presentato
lettere, fotografie e audiovisivi; nella seconda, alla biblioteca
“G.B.Toschi”, sono state esposte fotografie di Ugo Mulas,
alcune scattate nel castello di Baiso, luogo d’incontro negli
anni sessanta, di uomini di cinema e di intellettuali. Questa mostra
è stata poi ospita a Parma, Cesena e Bologna.
In occasione delle manifestazini dedicate a Pietro Bianchi, è
stato pubblicato un catalogo
con le foto di Mulas e testimonianze di Kezich, Arbasino, Attilio
Bertolucci, Paolo Murialdi, Luigi Malerba, Tonino Guerra, Marco Giusti.
Il ciclo di iniziative è stato realizzato in collaborazione
con la Cineteca del Comune di Bologna, l’Assessorato alla Cultura
(ufficio Cinema) del Comune di Reggio Emilia e con il è patrocinio
di: Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università
di Bologna, Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani,
Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, Comune di Cesena
Assessorato alla Cultura Centro Cinema, Comune di Parma Assessorato
alla Cultura Ufficio Cinema.
Hanno dato un contributo alla realizzazione delle iniziative: Achille
Maramotti, C.M.R. di Borzano di Albinea (R.E.), LAEK di Spezzano di
Fiorano (MO), C.T.M. di Villalunga di Casalgrande (R.E.), Soc. Coop.
nazionale di lavoro di Baiso (R.E.), MAC3 di Baiso (R.E.), Officina
Spezzani di Baiso (R.E.), Montecchi Infissi di Baiso (R.E.), Pescale
S.p.A. di Castellarano (R.E.), GLOBE s.n.c. di Barco di Bibbiano (R.E.),
Officina meccanica Impero s.n.c. di Castellarano (R.E.).
Pietro Bianchi è stato tra i più
grandi critici cinematografici italiani, ha svolto per quarant’anni
l’attività di giornalista cinematografico collaborando
alle pagine culturali di diverse testate, ha inoltre pubblicato libri
e monografie, elaborando una teoria critica che si basava sull’interdisciplinarietà.
Ricordare Pietro Bianchi, al di là della commemorazione, ha
significato non solo discutere su una figura che è tra le poche
che hanno lasciato traccia nella storia della critica cinematografica,
ma anche riflettere sullo stato attuale di questo giornalismo. Per
questo si è ritenuto opportuno realizzare all’interno
di questa manifestazione uno spazio dedicato ad un convegno,
al quale sono intervenuti alcuni tra i maggiori critici cinematografici
e storici del cinema, che hanno accolto con favore l’idea di
una manifestazione dedicata a Pietro Bianchi. Il convegno si è
tenuto all’interno del castello matildico di proprietà
della famiglia Bianchi, abitazione di Pietro e luogo di incontro per
molti uomini di cinema negli anni ‘60.
In contemporanea è stata allestita una mostra fotografica e
documentaria costituita da materiale inedito donato da amici di Pietro
Bianchi e dalla famiglia e dall’Archivio de “Il Giorno”.
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